SHAMISEN

STORICO, FOLKLORE · VOLUME UNICO · 160 PAGINE · 14,90€

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Nel Giappone del XX secolo, una musicista itinerante che suona lo shamisen, strumento tradizionale a tre corde, intraprende un viaggio dalle sfumature fantastiche, tra mitologici yokai e canzoni dal sapore antico.

Un meraviglioso racconto, immerso nella cultura nipponica, ispirato alla vita di Haru Kobayashi, celebre suonatrice di shamisen, che esplora i temi della bellezza e della libertà attraverso l’arte e la musica.

I PROTAGONISTI

Haru

Abbandonata da piccola dalla madre, viene adottata e cresciuta da un suonatore di shamisen, che le fa da maestro. Pur essendo non vedente, diventa in fretta talmente abile da raggiungere il successo, grazie al suo canto che tocca il cuore degli spettatori. Durante il suo peregrinare si imbatte in un kappa, entità leggendaria che le offre la chiave per la dimensione divina.

Il pittore

Fra i curiosi personaggi del fumetto c’è un vecchio pittore in punto di morte, che si dispera perché è convinto che, con qualche anno in più a disposizione, potrebbe diventare un vero artista. Haru intercede per lui presso il dio della morte, che accetta di restituirgli la salute affinché possa continuare a dipingere. Il personaggio è un omaggio a Hokusai, autore della celeberrima Grande onda di Kanagawa.

I LETTORI CONSIGLIANO...

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IL MONDO DI “SHAMISEN”

Shamisen e goze

Lo shamisen è uno strumento tradizionale giapponese a tre corde, della famiglia dei liuti. Un tempo era realizzato con materiali di origine animale: pelli di cani o gatti, gusci di tartarughe, zanne di elefante. A suonarlo erano soprattutto le goze, donne non vedenti che imparavano i rudimenti della musica in tenerissima età e passavano la vita a viaggiare da un angolo del Giappone all’altro, esibendosi di casa in casa in cambio di denaro o di una ciotola di riso.

Haru Kobayashi

La goze la cui storia ha ispirato questo fumetto è Haru Kobayashi (1900-2005). Un’infanzia difficile, fra abbandoni, maltrattamenti e soprusi, non mina ma anzi affina le sue qualità musicali. Abilissima con lo shamisen, arriva al successo attorno ai vent’anni e, nonostante difficoltà personali e stravolgimenti storici, continua a esibirsi fino alla morte. Il film del 2020 The Last Goze (regia di Masaharu Takizawa; la protagonista è interpretata da Miyu Yoshimoto) racconta la sua vita e la sua arte.

Immagini del mondo fluttuante

Dalla musica ai richiami a Katsushika Hokusai, l’opera di Guilherme Petreca e Tiago Minamisawa è anche un grande omaggio all’ukiyo-e (letteralmente, “immagini del mondo fluttuante”), genere artistico affermatosi durante il periodo Edo (1603-1868) che associa alla ricerca dell’ideale della bellezza il racconto per immagini di storie, miti e leggende, credenze religiose, poesie. Un movimento estetico che finisce non solo per conquistare il Giappone, ma anche per influenzare l’arte occidentale.

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