RICORDI PERDUTI

DRAMMATICO · VOLUME UNICO · 176 PAGINE · 12,90€

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L’anziana Grasya, ultima sopravvissuta della sua stirpe, è in grado di cancellare la memoria delle persone. I suoi ricordi invece, sotto forma di farfalle, sono ancora ben vivi e intrecciano fatti personali con i grandi eventi che hanno contrassegnato la storia delle Filippine, vessate da secoli di colonialismo. Un fumetto autoriale commovente, che invita a riflettere sull’importanza della memoria individuale e collettiva.

I PROTAGONISTI

Grasya

Figlia di padre spagnolo e di madre filippina, oggi è un’anziana signora con una vita lunga e travagliata alle spalle. Da bambina è cresciuta nella tenuta del nonno paterno, educata come una ragazza bianca e cattolica. La zia, sacerdotessa indigena, le ha però donato il potere di cancellare la memoria altrui, ma anche quello di conservare per tutta la vita i propri ricordi… compresi quelli meno piacevoli.

La zia

Ultima sacerdotessa della sua stirpe, custodisce arti antiche destinate a sparire, schiacciate dal peso della modernità. Vive insieme alla famiglia della sorella e ama trascorrere le ore in un angolo segreto, un giardino in cui può dare forma alle sue magie fra amuleti, strane creature e arcane previsioni sul futuro. Grasya ne è affascinata e non perde occasione per osservarla di nascosto.

I LETTORI CONSIGLIANO...

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IL MONDO DI “RICORDI PERDUTI”

Un blocco d’argilla

Secondo il disegnatore Jerico Marte, il progetto di “Ricordi perduti” è stato un continuo passaggio di un blocco d’argilla, dalle sue mani a quelle dell’autore dei testi Paolo Herras e ritorno: ognuno dei due, volta per volta, aggiungeva o toglieva qualcosa, limando e modellando quel materiale plastico in base alle proprie intuizioni, fino a trovare una forma finale che li soddisfacesse. Un processo che ha richiesto grande flessibilità a entrambi gli artisti, ma ha portato a un risultato straordinario.

Le Filippine fra colonizzazione…

“Ricordi perduti” è un graphic novel poetico e intriso di magia, che però ripercorre alcune tappe fondamentali della storia delle Filippine. L’arrivo degli Spagnoli nella seconda metà del Seicento (sono loro, fra l’altro, a riunire l’arcipelago e a dargli l’attuale nome in onore di re Filippo II) coincide con l’inizio della prima colonizzazione, che si conclude solo alla fine dell’Ottocento. A quel punto entrano in scena gli statunitensi, che di fatto diventano i nuovi occupanti.

… e voglia di affermazione

A soppiantare gli Usa ci pensa, seppur brevemente, il Giappone, che invade l’arcipelago durante la Seconda guerra mondiale per lasciarlo alla fine del conflitto. Le Filippine, quindi, guadagnano la piena indipendenza solo nel 1946, e hanno un’identità in parte ancora da (ri)costruire, perché molti dei testi storici e tradizionali sono stati cancellati o modificati dagli invasori. Ecco allora che le memorie del passato, per quanto dolorose, diventano necessarie per formare, e capire, il presente.

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