"A Tutto Gas" è una storia che viaggia su ruote e sentimenti. È un monito di speranza per chi cerca di sopravvivere in un mondo in cui l'economia ha penalizzato la forza del domani: i giovani.
@mose_taichou
CONSOLE, 2073
FANTASCIENZA · VOLUME UNICO · 280 PAGINE · 13,90€
FANTASCIENZA · VOLUME UNICO · 280 PAGINE · 13,90€
J è un programmatore specializzato nella rimozione di bug. Entrato in possesso di una console bandita nel 2073, la usa per incontrare il personaggio femminile di un videogame di cui si è innamorato, fino a non saper più a distinguere fra realtà e sogni. Si può trovare l’amore in un mondo virtuale? Può la tecnologia diventare un rifugio sicuro? Queste e altre domande in un toccante racconto che mescola fantascienza, sentimenti e letteratura.
I PROTAGONISTI
J
Abile programmatore, è specializzato nella rimozione di bug dai software, anche se il suo sogno è quello di creare videogiochi. Nel mondo reale è piuttosto impacciato, soprattutto con l’altro sesso, mentre nella realtà virtuale, con l’aiuto di un visore ormai bandito, ha imbastito una relazione sentimentale con un personaggio femminile di un videogame…
Saya
Barista in una caffetteria affacciata sul mare, è il NPC (“non-playable character”, personaggio non giocabile) del videogame “La biblioteca dell’Apocalisse” di cui J si innamora, e che sembra ricambiare in pieno i suoi sentimenti. Ma qual è il limite della coscienza di un software? Può provare amore o solo simularlo?
IL MONDO DI "CONSOLE, 2073"
L’omaggio a Murakami
Ding Pao-yen è un appassionato lettore di Haruki Murakami, noto autore giapponese di cui, in particolare, apprezza la capacità di destreggiarsi fra realtà e finzione. Per questo, ha voluto omaggiarlo inserendo nel suo manhua, a mo’ di easter egg, diversi riferimenti allo scrittore e alle sue opere. Per esempio, il curioso personaggio pecora che appare in più occasioni nel finale del volume strizza l’occhio a “Nel segno della pecora”, romanzo di Murakami del 1982.
Solitudine e tecnologia
Un altro aspetto delle opere di Murakami che affascina Ding Pao-yen è che spesso i protagonisti vivono soli in una metropoli, distaccati da ciò che li circonda. È un po’ la situazione in cui si trova anche J in “Console, 2073”… e molte altre persone, che scelgono di vivere in isolamento riducendo al massimo la propria vita sociale (in Giappone sono detti hikikomori). Secondo Ding Pao-yen, la tecnologia potrebbe aver amplificato questo fenomeno “dando a chi non vuole uscire una ragione in più per non farlo”.
Omen nomen?
In alcune opere giovanili, Ding Pao-yen ha usato lo pseudonimo Morning Anxiety, nato a partire dal romanzo di Françoise Sagan “Bonjour tristesse”. In cinese, i caratteri di ri’an 日安, “buongiorno”, possono essere combinati per formare “Yen”, ossia l’ultima parte del suo nome. “Siccome i personaggi che creavo all’epoca si trovavano spesso in uno stato d’ansia, ho cambiato ‘tristezza’ con ‘ansia’. Mi sembrava un nome figo con cui pubblicare i miei fumetti” spiega l’autore.
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L'AUTORE
Nato a Taiwan nel 1988, Ding Pao-yen si laurea al College of Fine Arts dell’Università Nazionale di Kaohsiung. Nel 2014 inizia ad autopubblicare i propri fumetti, tra cui “Maybe I Should Find a Job” e “Road to Nowhere”. Tra il 2021 e il 2022 realizza “Console, 2073”, volume autoconclusivo e sua prima opera a essere pubblicata da un editore taiwanese. Il manhua nasce da uno spunto autobiografico, perché all’autore è capitato di sentirsi attratto da un personaggio femminile di un videogioco e quindi di trovarsi a riflettere sulla “solitudine di chi cerca l’amore nella tecnologia”, a tutti gli effetti il tema portante del suo lavoro.
Nel 2014 viene indicato come promessa emergente alla mostra Made in Taiwan di Taipei e vince il primo premio nella categoria Nuovi Talenti alla Pingtung Manga Exhibition. Nel 2023 espone al Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême. Artista poliedrico, ama i giochi online e la fantascienza, passioni che trasmette nei suoi lavori dando vita a bizzarri mondi da sogno.