LA RAGAZZA CHE ACCUDIVA IL GATTO
DRAMMATICO · VOLUME UNICO · 144 PAGINE · 8,90€
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Hsi-ju è una liceale introversa che un giorno, inspiegabilmente, carica in rete un video in cui fa sesso con Chao-yu, capitano della squadra di basket e idolo della scuola. Il suo gesto dà il via a uno scandalo senza precedenti: i suoi coetanei la accusano di essere una “facile”, mentre i genitori del ragazzo chiedono una punizione esemplare. Una consulente scolastica cerca di capire le sue motivazioni e lavora per facilitare la guarigione individuale e collettiva.
I PROTAGONISTI
Hsu Hsi-ju
Riservata e diligente, è una sedicenne non molto socievole né popolare nel suo liceo. Fa eccezione I-ching, la sua unica amica, con cui spesso va a trovare un gatto randagio, sperando che questi inizi a fidarsi di loro. Dopo aver diffuso online il video in cui fa sesso con Chao-yu, viene travolta da un’ondata di attenzioni sgradite, commenti e insulti, tanto a scuola quanto a casa.
Chu Ying
Consulente scolastica sensibile ma determinata, si accorge presto che nel caso di Hsi-ju e Chao-yu c’è qualcosa che non quadra, per cui decide di affidarsi al suo sesto senso e andare fino in fondo. Veste abitualmente in abiti maschili, e questa particolarità è la chiave che induce la ragazza a fidarsi di lei e ad aprirsi, rivelando una verità dolorosa e ben diversa dalle apparenze.
IL MONDO DI “LA RAGAZZA CHE ACCUDIVA IL GATTO”
Revenge porn e cyberbullismo
“La ragazza che accudiva il gatto” è un manhua delicato, che affronta con tatto situazioni dolorose e spesso traumatiche tipiche, oggi, degli anni dell’adolescenza: revenge porn, cyberbullismo, violenza psicologica e sessuale, ricerca della propria identità. Il fumetto è nato anche grazie alla consulenza di psicologi e pedagogisti, con lo scopo di offrire a ragazze e ragazzi coetanei dei protagonisti empatia, comprensione e un supporto privo di giudizi.
Difendersi dai cyberbulli
Il cyberbullismo è il tentativo di danneggiare qualcuno attraverso i social media, per esempio con messaggi offensivi, minacce e ricatti, oppure con la divulgazione di dati personali o immagini private. Alle vittime si consiglia di non rispondere alle provocazioni, ma bloccare i profili degli autori e segnalare i contenuti alle piattaforme. Inoltre, è importante raccogliere il maggior numero possibile di prove e consegnarle a genitori, insegnanti e forze dell’ordine.
Un gatto ferito…
Hsi-ju e I-ching vanno spesso a trovare un gatto randagio che vive nei vicoli. Gli portano scatolette e altre leccornie, sperando che le loro attenzioni lo inducano ad abbassare le difese e a lasciarsi accarezzare. Ma il micio ha perso la fiducia negli umani, forse per via di qualche brutto trascorso, e reagisce con graffi e morsi. Una metafora perfetta per la protagonista che, dopo aver subito diversi soprusi, sceglie di tirar fuori le unghie per non lasciarsi sopraffare dalla cattiveria altrui…
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L’AUTRICE
Residente a Yilan, Taiwan, YAYA è un’artista manga e un’insegnante di lingua giapponese. Per lungo tempo si è dedicata soprattutto alle dojinshi, pubblicazioni autoprodotte, e dal 2012 al 2019 ha vissuto a Kyoto lavorando come assistente mangaka. Tornata in patria, ha ottenuto diversi riconoscimenti dal Ministero della Cultura per il suo lavoro. Attualmente, oltre a disegnare fumetti, realizza illustrazioni e libri per ragazzi.
La sua opera più famosa è “La ragazza che accudiva il gatto” (“The Girl Who Feeds the Cat”), manhua in cui ha saputo fondere vividezza e drammaticità, stile europeo e giapponese, per dar vita alla narrazione intima ed empatica di un evento problematico perfettamente collocato nella contemporaneità.
Inoltre, ha lavorato a “A Hundred Years of Romance”, interessante esplorazione del rapporto fra manga e arte nazionale taiwanese, con un approfondimento sul pittore Lin Yushan.