RACCONTI VAGABONDI
FANTASTICO, STILL OF LIFE · 2 VOLUMI · 256 PAGINE · 10,90€
FANTASTICO, STILL OF LIFE · 2 VOLUMI · 256 PAGINE · 10,90€
In questa antologia di racconti in cui quotidiano e surreale si intrecciano, ogni capitolo è un frammento di realtà sospesa, dove i personaggi si trovano a vivere esperienze soprannaturali. Con il suo stile raffinato e una narrazione evocativa, Daisuke Igarashi affida al lettore il compito di riempire i silenzi e completare le storie con la propria immaginazione, lasciandole fluttuare nel tempo senza un vero inizio né una fine definita.
I PROTAGONISTI
Il bambino che va alla sagra
Il protagonista del “Racconto 1” (“Il giorno della sagra in paese”, volume 1) è un bambino che, in attesa che un amico lo raggiunga, si aggira fra le bancarelle di una tradizionale festa estiva. Continuando a camminare, finisce per allontanarsi dalla folla e ritrovarsi davanti a uno stagno popolato da creature strane e misteriose…
La ragazza del vento
Una ragazzina, sola a casa in una notte di tempesta, sogna di diventare vento. Per questo esce e, guidata dalle folate, finisce per imbattersi in un evento surreale in cui i peccatori vengono offerti in sacrificio al vento, di modo che possa soffiare sempre più forte. È la storia narrata nel “Racconto 30” (“Diventare vento”, volume 2).
IL MONDO DI “RACCONTI VAGABONDI”
Com’è nata l’arte di Daisuke Igarashi
L’autore di “Racconti vagabondi” ha studiato alla Tama Art University di Tokyo, uno dei più prestigiosi atenei per artisti del Giappone. Eppure, come ricorda, non frequentava spesso le lezioni: preferiva andarsene a passeggio nei boschi circostanti, seguendo il filo dei suoi pensieri e immergendosi completamente nella natura. È proprio in queste camminate, libere e selvagge, che ha affinato il suo sguardo sul mondo. Inoltre, qui sono nati quasi tutti i racconti di questa antologia.
Uno sguardo ai maestri
Daisuke Igarashi ha raccontato di essere stato in qualche modo influenzato dall’estetica di Mamoru Oshii, scrittore e regista di anime (fra gli altri, “Lamù”), e dalla mangaka Hinako Sugiura, grande studiosa del periodo Edo (“Sarusuberi”, “Hyaku Monogatari”). Inoltre, apprezza il lavoro dell’antropologo giapponese Kunio Yanagita. Per quanto riguarda la pittura, invece, ha un debole per due artisti statunitensi entrambi attivi nel XX secolo, Andrew Wyeth e Ben Shahn.
Raccontare per immagini
I racconti che compongono questa antologia sono il tentativo di Daisuke Igarashi di realizzare haiku (tradizionali componimenti poetici giapponesi di soli tre versi, secondo lo schema sillabico 5/7/5) sotto forma di manga: storie brevi e incisive, in cui tutti gli elementi hanno un preciso significato e contribuiscono al risultato finale. Ogni parola, onomatopea o tratto di penna è una chiave preziosa, che sa offrire al lettore spunti di riflessione sulla quotidianità.
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L'autore
Nato nel 1969 nella prefettura di Saitama, Daisuke Igarashi debutta come fumettista nel ’93 con “Ohayashi ga kikoeru hi” (“Il giorno della sagra in paese”), storia breve che vince l’Afternoon Seasons Prize, premio della rivista Afternoon dedicato a giovani e talentuosi mangaka, e che diventerà poi il primo capitolo di “Racconti vagabondi”.
Tra le sue opere più note figurano “Children of the Sea”, adattato in un lungometraggio d’animazione; “Little Forest”, che racconta la vita rurale e che ha ispirato film live-action in Giappone e Corea; e “Witches”, raccolta di storie brevi su magia e natura per la quale vince l’Excellence Award all’8° Japan Media Arts Festival.
Il suo tratto dettagliato e le tematiche legate all’ambiente, al folklore e alla spiritualità lo rendono un autore unico nel panorama del manga contemporaneo. Acclamate dalla critica, le sue opere sono state tradotte in diverse lingue e pubblicate in molti Paesi del mondo.