STUDENTESSE
SLICE OF LIFE · 9 VOLUMI · 168 PAGINE · 9,90€
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Una spensierata commedia scolastica, incentrata sulle vicende di tre ragazze che frequentano le scuole superiori: la vivace Momoko, la studiosa Shibumi e la timida Mayumi. Vita quotidiana e situazioni buffe e ammiccanti per racconti privi di parole, che offrono anche una piacevole immersione nella vita quotidiana giapponese. Il manga è stato trasposto in una serie televisiva composta da dodici cortometraggi in animazione.
I PROTAGONISTI
Momoko
Liceale ingenua e carismatica, con l’inesauribile capacità di ficcarsi in situazioni imbarazzanti, talvolta equivoche, sempre divertenti. Dalle quali, comunque, sa uscire alla grande, cavandosela con un sorriso e tanta fantasia.
Mayumi
Grande amica di Momoko e Shibumi, la terza studentessa, è la più piccola e timida del trio. Ama divertirsi con le sue amiche ma, essendo dotata di grande sensibilità, sa anche sempre come prendersi cura di loro.
IL MONDO DI “STUDENTESSE”
Dalla pagina al piccolo schermo
Dato il successo del manga, nel 2019 è stato lanciato un adattamento televisivo, disponibile anche sulle piattaforme italiane. Animata dallo Studio Seven, la serie tv è stata scritta e diretta da Noriyoshi Sasaki (già noto per il suo lavoro su “Ojisan and Marshmallow”, 2016; “Kabaneri of the Iron Fortress”, 2016; “DRAMAtical Murder”, 2014), mentre Kyōhei Yamamoto si è occupato del design dei personaggi (come già aveva fatto, fra l’altro, in “Wotakoi. L’amore è complicato per gli otaku”).
La scuola in Giappone
La scuola è il set privilegiato per le avventure delle “Studentesse” di Ken Wakai, ma il percorso educativo in Giappone è piuttosto diverso da quello italiano. Fra le altre cose, qui gli esami più duri sono quelli di ammissione, all’inizio del percorso e non alla fine. Le attività extrascolastiche (sport, musica, calligrafia, gioco del go, lingue straniere…) rivestono un ruolo fondamentale e in alcuni istituti sono persino obbligatorie. Inoltre, non esistono bidelli: sono gli studenti stessi a occuparsi delle pulizie, dopo le lezioni.
Sailor fuku e gokuran
Le divise delle scuole giapponesi, medie e superiori, appaiono spesso in anime e manga. Le ragazze indossano un’uniforme ispirata a quelle della marina inglese (XIX-XX secolo): blusa con collare da marinaio e gonna corta pieghettata, con calze al ginocchio. I colori tipici sono blu, bianco, grigio e nero. I ragazzi, invece, portano il gokuran, ispirato alle divise dell’esercito prussiano: nero o blu, con i caratteristici bottoni decorati con lo stemma della scuola.
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L'AUTRICE
Ken Wakai è un mangaka che predilige le storie con personaggi femminili, spesso ritratti in atteggiamenti ingenuamente provocanti. A oggi il suo più grande successo è la serie in nove volumi “Studentesse” (in originale “Joshi Kausei”), uscita a partire dal 2013 per i tipi di Futabasha e diventata una serie tv nel 2019. La sua particolarità è la totale assenza di parole… perché, come recita il tagline dell’anime, “chi ha bisogno di dialoghi con tre protagoniste così carine?”.
Fra le sue opere, un posto di rilievo spetta anche al volume unico “Kumazu & Goshujin in Game Life”, incentrato su una ragazza appassionata di videogiochi (di prossima pubblicazione in Italia per Toshokan con il titolo “Videogame Girl”), e alla serie “Boku wa Hajikko ga Suki” (letteralmente “Mi piace il pudore”), edita nel 2011 da Square Enix e poi di nuovo nel 2019 da Futabasha. Qui la protagonista, Haruko Noda, è in cerca di uno pseudo fidanzato chef che le prepari ottimi pranzetti…